La notte di San Giovanni: acqua, intenti e meraviglia

C’è qualcosa nella notte di San Giovanni che non si lascia spiegare con le parole. Una qualità sospesa, un senso di soglia, di passaggio. Come se il mondo si fermasse per un attimo, e si aprisse un portale tra visibile e invisibile, tra dentro e fuori.

Questa notte appena trascorsa, l’abbiamo vissuta con il cuore acceso e i piedi nudi sulla terra. Abbiamo lasciato che l’acqua, preparata con fiori raccolti il giorno prima, accogliesse la prima luce dell’alba, come si fa da secoli. Acqua di rugiada, di benedizione, di intenzione. Una carezza sul volto, una memoria liquida di qualcosa che va oltre il tempo.

Nel nostro percorso di yoga e natura, la notte di San Giovanni è un punto di contatto tra i riti antichi e la pratica presente. Un’occasione per fermarsi, ascoltare e rinnovare. La tradizione dice che in questa notte le erbe sono più potenti, la terra più viva, i sogni più chiari. E allora ci fermiamo anche noi. Ci sdraiamo sull’erba, osserviamo il cielo, ascoltiamo il silenzio.

Abbiamo portato con noi i nostri intenti, come semi da piantare nel cuore. Li abbiamo scritti, danzati, respirati. E poi lasciati andare. Perché l’intento non è desiderio che stringe, ma direzione che si apre. Come nello yoga: non si forza, si accompagna. Si ascolta ciò che c’è, e si lascia che fiorisca.

Questa notte ci ha ricordato che siamo parte della natura, non separati da essa. Che anche noi siamo fatti d’acqua, di vento, di fiori. Che la pratica sul tappetino non finisce lì, ma continua nel modo in cui accarezziamo un fiore, nel modo in cui camminiamo nel bosco, nel modo in cui ci rivolgiamo agli altri — e a noi stessi.

Abbiamo chiesto protezione, luce, guarigione. Ma più di tutto, abbiamo scelto di essere presenti. Di abitare con consapevolezza questo passaggio di stagione, questo inizio d’estate, questo corpo che sente e questo cuore che si apre.

Buona notte di San Giovanni a chi c’era, a chi ha celebrato altrove, a chi anche solo per un istante ha sentito quella strana magia che scivola tra il buio e l’aurora. Che l’acqua fiorita lavi via le paure, che i sogni germoglino, che i passi siano leggeri.